L’artrite-encefalite virale caprina, nota anche come Caev, è una delle malattie che colpiscono le capre più temuta dagli allevatori.
Causata da un agente virale del gruppo dei lentivirus, colpisce soprattutto le razze da latte provocando gravi danni economici all’allevatore; danni dovuti alla riduzione della produzione di latte, anche fino al 30%, alla maggior predisposizione degli animali infetti a contrarre malattie, ad una minore longevità degli stessi e a maggiori disturbi nello sviluppo dei giovani animali.
In quest’articolo dedicato alla Caev vedremo:
- come si trasmette il virus;
- quali sono i sintomi che compaiono negli animali colpiti dalla malattia;
- come prevenire la diffusione della Caev nel proprio allevamento.
Le malattie delle capre: la Caev
Trasmissione
La malattia si diffonde principalmente tra madre a figlio attraverso l’ingestione di colostro o latte. Il virus della Caev può anche essere diffuso tra le capre adulte attraverso il contatto con le secrezioni corporee tra cui sangue e feci e secrezioni vaginali di capre infette. L’infezione avvenire anche tramite la mungitura meccanica.
Sintomi
La malattia si può manifestare sottoforma di encefalite, soprattutto nei capretti, o artrite
Nei capretti è frequente la forma nervosa che provoca debolezza negli arti posteriori e paralisi.
Mentre nelle capre adulte, ma talvolta anche nei capretti, si presenta sottoforma di artrite, l’animale zoppica e presenta un ingrossamento del carpo (ginocchio), del tarso (garretto) e dell’anca.
Misure per prevenire e impedire la diffusione del virus all’interno dell’allevamento
Per evitare la diffusione del virus dell’artrite-encefalite nei caprini bisogna innanzi tutto acquistare nuovi capi da allevamenti indenni da Caev, qual ora si possedesse capi positivi all’interno del gregge bisogna invece:
- prevenire la trasmissione perinatale rimuovendo i capretti alla nascita senza consentire il contatto con la capra infetta;
- prevenire la trasmissione mediante colostro e latte usando colostro trattato termicamente e il latte pastorizzato;
- individuare tempestivamente i capi positivi effettuando periodici test al gregge;
- separare i capi positivi da quelli negativi;
- gli animali negativi dovrebbero essere munti prima e gli animali più giovani dovrebbero essere munti prima degli animali più anziani;
- limitare il contatto tra gli animali al momento della riproduzione poiché esiste il potenziale di trasmissione durante la monta naturale;
- non condividere gli aghi, l’attrezzatura per tatuaggi o gli strumenti per la decornazione tra animali positivi e negativi, qual ora fossero condivisi devono essere puliti e disinfettati subito dopo l’utilizzo.
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