Dopo aver affrontato due fasi molto importanti nella riproduzione della capra, ossia il rivelamento dei calori e l’accoppiamento, in questo articolo verrà tratta una altra tematica altrettanto importante nell’ambito della riproduzione caprina ossia: la corretta gestione del parto.
In modo particolare verranno affrontati i seguenti temi:
- come riconoscere una capra prossima al parto;
- come assistere al parto e quando intervenire;
- quali cure riservare al capretto appena nato.
Il parto nella capra
Come riconoscere una capra prossima al parto
La capra è prossima al parto quando presenta:
- edema ed arrossamento vulvare;
- muco bianco giallastro dalla vulva arrossata;
- le mammelle turgide e arrossate e perdita delle prime gocce di colostro;
- irrequietezza: la capra inizia a scavare con gli arti anteriori la lettiera per crearsi una sorta di cuccia.
Assistenza al parto: quando intervenire
L’assistenza al parto richiede pazienza, cura, diligenza e igiene. La maggior parte dei disturbi durante il parto è dovuta a una dilatazione incompleta del collo uterino o a delle posizioni erronee del feto. L’aiuto si dà di regola durante la fase di espulsione, ossia dopo la rottura del sacco. Devono essere evitati esperimenti di qualunque genere.
Le regole più importanti per l’assistenza al parto:
- mantenere la calma e avere pazienza;
- controllare se il parto non procede;
- in caso di dubbio richiedere immediatamente l’assistenza del veterinario.
Quando e come intervenire:
I piccoli ruminanti partoriscono nella maggior parte dei casi senza problemi. L’aiuto si limiti a quei casi in cui il parto è veramente disturbato. Se entro 2 ore dopo la rottura del sacco non avviene la fuoriuscita del feto, bisogna agire. Lo stesso vale anche per parti, dove il sacco dell’acqua è fuoriuscito, ma l’animale non dà nessun segno di doglie.
Le prime cure da dedicare al capretto dopo il parto
PARTO NORMALE: il neonato è subito vitale, effettua respiri profondi ed espelle muco dalle vie respiratorie.
L’intervento dell’allevatore si deve limitare a porre l’animale in un posto caldo e riparato dalle correnti d’aria, su paglia asciutta e pulita, e deve asciugare e stimolare la circolazione nel capretto strofinandolo con della paglia.
È importante effettuare prima possibile la disinfezione del cordone ombelicale con disinfettanti di uso comune (tintura di iodio, clorexidina).
PARTO DIFFICILE: se il capretto non è subito vitale, deve essere rianimato stimolandone la respirazione; se il neonato non riesce a respirare perché ha inalato liquidi fetali durante il parto, afferrare il capretto per i garretti e farlo oscillare energicamente o addirittura roteare: in questo modo si liberano le vie respiratorie. È un intervento più facile e sicuro rispetto al soffiare o aspirare liquido dalle narici.
Somministrazione del colostro
La somministrazione del colostro deve avvenire il prima possibile e comunque entro 6 ore dal parto, quando il capretto è ancora in grado di assorbirne gli anticorpi presenti. Vanno somministrati quindi 100-200 ml entro le prime 2 ore e 150-200ml ogni Kg del capretto entro le 18 ore.
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