Una parte molto importante dell’allevamento delle vacche da latte, oltre la tempestiva individuazione dei bovini in calore, è la corretta gestione dell’inseminazione artificiale e dell’accoppiamento.
Dopo aver affrontato in precedenza come individuare una bovina in calore e quali strumenti è possibile utilizzare per questo scopo, in questo articolo verrà affrontato l’argomento: inseminazione artificiale e l’accoppiamento. In modo particolare verranno trattati i seguenti temi:
- quando effettuare il primo intervento fecondativo;
- i vantaggi derivanti dalla pratica dell’inseminazione artificiale;
- quando bisogna fecondare l’animale dopo la rivelazione del calore;
- i diversi modi di gestire la monta naturale.
L’accoppiamento e l’inseminazione artificiale nei bovini
Quando fare il primo intervento fecondativo
L’età della prima fecondazione cambia in base alla razza, normalmente si aspetta che l’animale abbia raggiunto almeno i 2/3 del peso da adulto, per evitare di compromettere la salute della manza.
Nella seguente tabella vengono riportate l’età e il peso che dovrebbero avere le principali razze bovine al primo intervento fecondativo.
Razza | Età | Peso |
Frisona | 14-18 | 358-400 |
Bruna | 16-20 | 380-430 |
Pezzata rossa | 15-18 | 380-450 |
Jersey | 14-18 | 280-350 |
Razze alpine | 16-24 | 300-400 |
Dopo il parto di norma si aspetta il terzo calore, prima di fecondare in modo che l’involuzione uterina sia completata e la vacca sia pronta ad una nuova gravidanza.
Inseminazione artificiale
I vantaggi di questa pratica
Gli allevatori utilizzano l’inseminazione artificiale (IA) per molte ragioni, una di queste è il benessere degli animali. Vediamo insieme quali sono le altre motivazioni:
- previene le lesioni a cui gli animali possono andare in contro con la monta naturale (i tori possono pesare molti chili in più rispetto alle femmine!);
- evita la diffusione delle infezioni a trasmissione sessuale;
- aumenta l’efficienza del toro: una sola eiaculazione può essere utilizzata per più vacche;
- promuove la genetica di alta qualità che consente agli agricoltori di ottenere rese più elevate con meno input;
- può prevenire parti difficili permettendo di scegliere il seme di tori che danno vitelli piccoli;
- di solito è più economica della monta naturale;
- elimina i rischi di dover tenere un toro nella fattoria.
Quando effettuarla
Per avere un elevato livello di fertilità l’inseminazione artificiale deve essere fatta entro un intervallo di tempo che va dalle 8 alle 12 ore dall’inizio del calore passivo. In pratica, se l’operatore vede che la bovina è in calore nel tardo pomeriggio o sera, dovrà effettuare la fecondazione nel primo mattino del giorno seguente e per maggiore sicurezza può anche ripetere l’operazione. Il rischio che non deve correre è comunque quello aspettare troppo.
Monta naturale
Si parla di monta naturale quando la fecondazione avviene grazie all’incontro fra vacca e toro.
Mediamente, per avere un buon tasso di concepimento, bisogna disporre di un toro ogni 80 femmine in stalla, mentre al pascolo uno ogni 30.
Diversi sono i modi in cui può avvenire l’accoppiamento, si parla di:
- monta libera quando maschi e femmine si accoppiano nella stagione riproduttiva senza o quasi intervento umano;
- monta controllata se c’è l’intervento dell’allevatore che divide la mandria in gruppi, ciascuno dei quali viene fecondato da un maschio scelto in precedenza;
- monta “alla mano” (utilizzata di rado), quando la femmina in calore viene condotta dal maschio tenuto in un recinto separato.
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