Il pascolo è una pratica molto diffusa fra gli allevatori di capre, soprattutto nelle piccole-medie aziende situate in zone collinari e montane.
lo sfruttamento dei pascoli aziendali porta ad avere numerosi vantaggi per l’uomo e gli animali, permette:
- di sfruttare le risorse in aree non sfalciabili o meccanizzabili;
- di ridurre i costi di alimentazione e della manodopera;
- di garantire condizioni di benessere agli animali allevati e di conservare la fertilità dei suoli attraverso l’utilizzo delle deiezioni.
La corretta gestione del pascolo è fondamentale data la diversa disponibilità di specie vegetali nell’arco delle stagioni. È necessario quindi mettere in atto tecniche di pascolamento al fine di evitare periodi di scarsa disponibilità vegetale, che richiederebbero un maggior investimento economico in risorse alimentari da somministrare in stalla. Vediamo bene insieme le principali tecniche di pascolamento utilizzate dagli allevatori di ovicaprini.
Rete per pecore altezza 90cm – lunghezza 50m
Recenzioni:
Al pascolo con le capre: i tipi di pascolamento
Le principali tecniche di pascolamento utilizzate dagli allevatori di capre sono:
- il pascolo turnato che prevede la suddivisione della superficie da pascolare in parcelle (40-60 m2/capra) da utilizzare in successione per 3-4 giorni ognuna. La parcella pascolata può essere riutilizzata dopo 15-30 g a seconda della velocita con cui cresce l’erba.
- Il pascolo continuo dove vengono utilizzate grandi parcelle (500-1000m2/capra) la cui estensione viene modulata in funzione dell’altezza dell’erba. Se l’altezza supera i 12 cm allora si restringe la superfice da pascolare, se l’altezza media scende sotto i 6 cm si provvede ad aumentare la razione in mangiatoia.
- Il pascolo razionato che richiede lo spostamento delle recinzioni tutti i giorni in modo da contenere le capre nelle zone che richiedono essere pascolate. Si usa specialmente quando l’erba inizia a essere alta.
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